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Riserva del Plemmirio
A soli 12 minuti di strada in macchina da Le Residenze Archimede, è possibile arrivare al Plemmirio. Cantato da Virgilio nell’Eneide, è il promontorio sulla costa siracusana che ha dato il nome all’Area Marina Protetta, istituita nel 2004. Si sviluppa lungo la parte orientale della penisola della Maddalena, presso Capo Murro di Porco. È una riserva classificata (da chi?) come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo.
Meraviglie della natura. Il territorio è di grande rilevanza dal punto di vista di flora e fauna. Nella zona intertidale (zona del litorale che emerge con la bassa marea), si notano interessanti trottoir a vermeti, biostrutture mediterranee simili a piccole barriere coralline, e le conchiglie più grandi d’Europa. All’interno dell’area vivono diverse specie caratteristiche come spugne, cicale di mare, nudibranchi, e moltissime specie di pesci come tonni, dentici, ricciole, delfini, cernie, squali e capodogli, ricci.
Tutt’intorno, è una macchia mediterranea dominata dalla presenza della palma nana. Nella zona di Punta della Mola si riscontrano altre piante interessanti, come il tabacco siciliano e molte specie di piante grasse alloctone, come l’agave. Il ficodindia (alloctono) è ampiamente diffuso lungo tutta la costa. In prossimità del mare esistono associazioni di specie quali il Crithmum maritimum, Limonium, Lotus cytisoides, propri di ambienti costieri rupestri.
La penisola della Maddalena ha importanza nazionale come punto di osservazione dei passeriformi migratorie degli uccelli marini. Altre specie animali sono: la lucertola siciliana, il coniglio, il discoglosso dipinto (ormai rarissimo per l’abbandono delle gebbie), il biacco, la testuggine, l’istrice, la volpe e la donnola. Non lontano, nella zona umida e salmastra dei pantani, un tempo saline, durante la stagione primaverile ed autunnale, vi sono i fenicotteri rosa.
Crocevia di storie e culture millenarie. Siracusa e il Plemmirio, oltre a quello naturalistico, custodiscono un altro impareggiabile tesoro non meno prezioso, rappresentato dagli elementi testimoniali – materiali e immateriali – della storia dell’uomo di questo territorio: tradizioni, mosaici, ceramiche, chiese rupestri, masserie, torri, palmenti, mulini, per non parlare dell’immenso patrimonio sommerso custodito nelle silenziose profondità del mare.
Questo tratto di costa è stato di passaggio per le navi e i bastimenti di Cartaginesi, Romani e Greci, come è testimoniato dalla concentrazione, in solo sei chilometri di costa, di reperti di varie epoche. L’area del Plemmirio ospita infatti nei fondali diversi colli d’anfora e testimonianze umane, dalla preistoria fino ai giorni nostri, compresi quelli dell’ultima guerra mondiale.